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Coronavirus: UE, la roadmap per uscire gradualmente dal lockdown

|Novità
15 aprile 2020

Photo credit: European Union, 2020 / EC - Audiovisual Service - Photographer: Etienne AnsotteMentre alcuni Paesi stanno allentando le misure restrittive per rispondere alla pandemia, la Commissione europea ha esortato i Ventisette a definire una comune exit strategy dall'emergenza. Le otto tappe della roadmap.

Per approfondire: Coronavirus, stop a Patto di Stabilità

App sugli smartphone per tracciare i movimenti, misure di protezione prolungate per i gruppi più vulnerabili, rientro a fasi al lavoro e permanenza dello smart working. Sono queste alcune delle otto raccomandazioni che la presidente von der Leyen ha presentato a Bruxelles: tasselli fondamentali nella tabella di marcia verso l'uscita dal lockdown.

La presentazione delle linee guida per ridurre le limitazioni introdotte a seguito del Covid-19 "non è un segnale per togliere oggi le misure di contenimento, ma per fornire una cornice alle decisioni degli Stati membri. In generale raccomandiamo un approccio graduale. Ogni azione deve essere continuamente monitorata", ha spiegato von der Leyen durante la conferenza stampa insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

I principi di fondo per uscire dal lockdown

"Poiché la pandemia influenzale ha colpito i Paesi membri in momenti diversi, non esiste una strategia valida per tutti allo stesso momento. Vogliamo però dare ai Ventisette un quadro di riferimento", ha affermato von der Leyen.

Pur riconoscendo le specificità di ciascun Paese, la roadmap della Commissione UE fornisce dei prinicipi di fondo.

In primis, ci sono tre i criteri per valutare una fine graduale della quarantena: un calo del contagio, sufficienti capacità mediche e sufficiente capacità di monitoraggio dei cittadini.

In secondo luogo, sebbene la tempistica e le modalità di revoca delle misure di contenimento varino da uno Stato membro all'altro, dobbiamo iscriverle in un quadro comune, tracciato in base alla ricerca dell'equilibrio fra i benefici di salute pubblica e gli effetti sulla società e sull'economia, insieme al coordinamento e alla solidarietà con gli altri Stati membri dell'UE.

Infine, vengono descritte una serie di misure di accompagnamento come la raccolta di dati sulla diffusione del virus, la creazione di un sistema di tracciamento di contatti attraverso l'uso di app mobili, l'ampliamento delle capacità di test e l'armonizzazione delle metodologie, un aumento delle capacità dei sistemi sanitari e l'incremento degli stock di materiale medico, insieme allo sviluppo di un vaccino efficacie.

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Roadmap UE: le otto raccomandazioni per tornare alla 'normalità'

La roadmap rivolge agli Stati membri otto raccomandazioni concrete per pianificare la revoca delle misure di contenimento.

Secondo la prima di queste indicazioni, gli interventi dovrebbero essere graduali. Le misure andrebbero, quindi revocate in fasi successive, lasciando trascorrere tempo sufficiente fra una revoca e l'altra così da poterne misurare gli effetti.

In secondo luogo, le azioni generali dovrebbero essere progressivamente sostituite da interventi mirati. Bisognerebbe ad esempio: protrarre più a lungo la protezione dei gruppi più vulnerabili; favorire la graduale ripresa delle attività economiche necessarie; intensificare la pulizia e la disinfezione periodiche dei nodi di trasporto, degli esercizi commerciali e dei luoghi di lavoro; passare dallo stato di emergenza generale a interventi pubblici mirati così da garantire la trasparenza e la responsabilità democratica.

La terza raccomandazione propone che la soppressione delle misure generali con quelle con impatto locale, e poi sia gradualmente estesa con più ampia copertura geografica, tenendo conto delle specificità nazionali.

Successivamente si parla dei controlli alle frontiere interne, quali verifiche che andrebbero revocate in modo coordinato. Le restrizioni di viaggio e i controlli alle frontiere dovrebbero essere eliminati una volta che si sarà constatata una sufficiente convergenza della situazione epidemiologica nelle regioni di confine. Le frontiere esterne andrebbero riaperte in una seconda fase, tenuto conto della diffusione del virus al di fuori dell'Unione europea.

A proposito delle attività economiche anche queste dovrebbero riprendere gradualmente. Insieme alle modalità tradizionali, lo svolgimento del lavoro può godere di varie alternative: smart working, part-time, turnazione fra lavoratori, ecc. Quindi, non tutta la popolazione dovrebbe riprendere il lavoro contemporaneamente.

Con la sesta raccomandazione si sottolinea che gli assembramenti dovrebbero essere progressivamente consentiti, prendendo in esame le specificità di differenti categorie di attività, quali:

  • scuole e università;
  • attività commerciali (al dettaglio), eventualmente per gradi;
  • attività sociali (ristoranti, bar), eventualmente per gradi;
  • assembramenti di massa.

Viene, inoltre, ribadita l'importanza di mantenere l'impegno volto ad evitare la diffusione del virus, conducendo campagne di sensibilizzazione per incoraggiare la popolazione a continuare ad applicare le rigorose misure igieniche e il distanziamento sociale.

Con l'ottava raccomandazione, infine, la Commissione UE chiede agli Stati membri di continuare a monitorare l'evoluzione della situazione e prepararsi, preparandosi nel contempo al ritorno, se necessario, a misure di contenimento più rigide.

Il ruolo del bilancio europeo

Sul fronte economico, la presidente von der Leyen ha sottolineato che il bilancio comunitario è lo strumento preposto per affrontare gli investimenti necessari per far ripartire l’economia europea. Ha parlato dei costi delle azioni intraprese fino ad ora per sostenere aziende, sistemi sanitari e lavori dipendenti. Si parla di quasi tremila miliardi di euro, senza considerare le ulteriori risorse in arrivo per dare vita ai nuovi interventi previsti per far fronte al contesto attuale.

"L'Europa ha bisogno di un nuovo piano Marshall. Avremo bisogno di ingenti investimenti pubblici e privati, per ricostruire l'economia e creare nuovi posti di lavoro. La chiave di questo è un nuovo, potente bilancio pluriennale dell'UE. Il prossimo bilancio UE dovrà distinguersi dagli altri, perché dovrà dare la risposta europea alla crisi del coronavirus", ha affermato von der Leyen.

La strategia europea per la ripresa deve avere due priorità: la riparazione del mercato unico europeo e lo sviluppo di un'imponente strategia d'investimento. Questo il messaggio del presidente Michel, durante la conferenza dedicata alle linee guida per la exit strategy dell'UE dalla crisi coronavirus. 

Secondo Michel "le priorità del digitale ed il Green Deal possono essere il pilastro della ripresa economica" europea, evidenziando che al prossimo Consiglio europeo si cercherà di fare chiarezza sulle cifre dell'impatto economico della crisi, perché le cifre "non sono ancora stabili".

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