Chat with us, powered by LiveChatAutostrade - Concessioni, al via il monitoraggio Anac - FASI
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Autostrade - Concessioni, al via il monitoraggio Anac

|Novità
05 giugno 2017

L’Autorità anticorruzione si prepara a stringere la morsa sulle società titolari di concessioni e, soprattutto, sui loro obblighi di appaltare una quota di lavori non superiore al 20% in house. Va in questa direzione la nota appena pubblicata dell’Authority, con la quale gli uffici guidati da Raffaele Cantone attivano una verifica a tappeto su tutti i contratti maturati nell’ambito delle concessioni e iniziano a scandagliare la corretta applicazione dei vincoli indicati dal Codice appalti.

Ricognizione al via

Secondo il comunicato appena pubblicato dall’Anac, “nella prospettiva dei futuri controlli è necessario procedere, sin da ora, ad una ricognizione generale di tutti i concessionari titolari di convenzioni non affidate con procedura di evidenza pubblica, onde conoscere tipologia dei contratti (lavori, servizi e fornitura), tipologia delle prestazioni, stato di esecuzione dei contratti medesimi e principali caratteristiche economiche nonché temporali delle attività espletate e da espletare”.

Le novità del Codice

Questa iniziativa si collega alle novità previste nel Codice appalti. Secondo il decreto 50 del 2016, infatti, dovrà scendere la quota di appalti affidati senza gara da parte delle concessionarie alle proprie società in house. Attualmente questa quota pesa per il 40% del totale dei contratti. In futuro, bisognerà scendere fino al 20%.

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Le proteste dei sindacati

Tra l’altro, va ricordato che queste novità sono finite da tempo nel mirino dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto a più riprese di modificare le nuove norme: le percentuali più elevate, infatti, rischiano di limitare il mercato di alcune società in house delle concessionarie autostradali. Di conseguenza, queste potrebbero vedersi costrette a licenziare una parte di propri dipendenti. Per questo motivo, è stata valutata l’ipotesi di modificare queste norme nel correttivo al Codice, da poco approvato.

Cosa prevede il nuovo obbligo

Il nuovo obbligo, comunque, scatterà per le società che non hanno ottenuto la concessione con gara. Ed è previsto dal 19 aprile 2018. Da quella data è programmato per il mercato delle concessionarie un consistente rimescolamento. Che, però, presenta diversi problemi tecnici: il perimetro esatto del mercato delle gare in house, infatti, è tradizionalmente difficile da delimitare, perché finora non c’è mai stata una vigilanza analitica sul totale degli appalti di queste società.

La richieste di Cantone

Adesso, la tendenza viene invertita dall’Autorità.  Che nella sua nota spiega: è necessario “conoscere l'entità delle quote di contratti di lavori, servizi e forniture che potranno presumibilmente essere oggetto di appalti con procedure ad evidenza pubblica, tenendo conto di tutti gli elementi che hanno caratterizzato gli investimenti pregressi e pianificati per il futuro”.

Invio obbligatorio dei dati

I titolari delle concessioni, quindi, dovranno inviare i loro dati all’Anac, secondo una procedura trasparente. Con un modulo apposito potranno comunicare i loro numeri. E, nel caso in cui il concessionario sia titolare di più concessioni, “per ciascuna di esse dovrà essere compilato un distinto modulo”.

Verso il monitoraggio

Grazie a queste comunicazioni, l’Autorità potrà attivare il suo monitoraggio. E, una volta messi insieme i dati, potrà far scattare sanzioni per quelle società che non rispettano i vincoli imposti dal Codice appalti.

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