Chat with us, powered by LiveChatPremi produttivita' – cosa cambia con la manovrina - FASI
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Premi produttivita' – cosa cambia con la manovrina

|Novità
19 aprile 2017

Premi produttività - Photo credit: Foter.comTetto unico a 3mila euro per i premi di produttività, ma sui primi 800 euro taglio di 20 punti dei contributi.

Legge Stabilita' 2017 - detassazione premi produttivita' e APE sociale

Lavoro – PMI sempre piu' attente a welfare aziendale

Novità in arrivo per i premi di produttività. Nell'ultima bozza della "manovrina" di correzione del bilancio pubblico – di cui si attende la pubblicazione definitiva - figurano modifiche allo strumento introdotto dalla Legge di Stabilità 2016 e che prevede una tassazione agevolata, con imposta sostitutiva del 10%, per i premi di risultato e le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa in favore di lavoratori con redditi da lavoro dipendente.

Premi produttivita' - depositati 18.716 contratti

I premi di produttività avranno un unico tetto a 3mila euro; ma in caso di coinvolgimento paritetico dei dipendenti nell’organizzazione del lavoro, sui primi 800 euro, scatterà un taglio di 20 punti dell’aliquota contributiva.

“Finora un’azienda che adotta un contratto aziendale o territoriale che prevede obiettivi di produttività (o redditività, qualità, efficienza o innovazione) e li realizza a fine anno (misurandoli con criteri quantitativi), può pagare premi di produttività fino a 3mila euro procapite annui che sono tassati al 10% in capo al lavoratore”, spiega al Sole 24 Ore Marco Leonardi, a capo del team economico di Palazzo Chigi. “Le imprese che prevedono piani di partecipazione organizzativa possono pagare premi detassati fino a 4mila euro procapite”. Con le novità incluse nella manovrina “le aziende che prevederanno piani di partecipazione organizzativa potranno pagare premi detassati fino a 3mila euro, ma potranno anche pagare contributi ridotti di 20 punti sui primi 800 euro di premio di produttività”.

Per piani di partecipazione organizzativa si intende che “l’azienda deve contrattare la costituzione di gruppi di lavoro nei quali operano responsabili aziendali e lavoratori finalizzati al miglioramento o all’innovazione di aree produttive o sistemi di produzione, e che prevedono strutture permanenti di consultazione e monitoraggio degli obiettivi da perseguire e delle risorse necessarie”.

Tali novità rispecchiano l’esigenza, conclude Leonardi, di far sì che “il maggior numero possibile di lavoratori possa beneficiare di un salario integrativo detassato. Per far questo bisogna che pure le piccole aziende siano portate a contrattare salario di produttività”.

La misura ha un costo iniziale di circa 9 milioni di euro l’anno, anche se de facto risulta neutra per la finanza pubblica: anziché premiare le imprese che fanno piani di partecipazione organizzativa con la detassazione dei soli premi alti (da 3mila a 4mila euro annui), il premio arriva con l’incentivo economico (taglio di 20 punti di contributi) sui premi bassi fino a 800 euro.

Photo credit: Foter.com

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