Voucher occupazione: quando hanno natura reddituale?
L'Agenzia delle Entrate ha fornito istruzioni e chiarimenti in merito ai casi in cui i voucher di conciliazione previsti dal Programma operativo regionale e attribuiti tramite le stesse Province, rappresentino reddito imponibile e i casi invece in cui non siano tassabili. I voucher di conciliazione sono titoli di spesa a sostegno dell’occupazione, favorendo appunto la “conciliazione” tra esigenze lavorative e private attraverso la risoluzione di problemi di ordine pratico ed economico, spesso a carico delle donne, relativi, per esempio, all'assistenza o alla cura della famiglia, di anziani, figli piccoli, malati gravi o cronici, disabili.
In altri termini tali contributi, aiutando i beneficiari nella gestione di particolari situazioni private da strutture o figure esterne, dandogli così modo di frequentare corsi di formazione professionale o di avviamento all’occupazione, ne facilitano l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro, nonostante le difficoltà familiari.
Per poterne usufruire, i soggetti beneficiari devono mantenere il posto di lavoro per la durata del contratto o per tutto il periodo di pagamento del bonus, oppure, devono far si che che il periodo di formazione abbia determinato effettivamente un avanzamento occupazionale.
Il valore massimo del titolo è di 1.000 euro al mese per non più