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Auto connesse - Strasburgo preferisce il vecchio WiFi al 5G

|Novità
18 aprile 2019

WiFiL’Europarlamento boccia il 5G come tecnologia obbligatoria in UE per le auto connesse, preferendogli il più datato WiFi. L'esito di un braccio di ferro che dura da mesi e che vede contrapposti i lobbisti dei settori automotive e TLC. Ma non è detta l’ultima parola.

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Con 270 voti a favore e 304 contro, la plenaria ha affossato la proposta avanzata dal francese Dominique Riquet di rimandare al mittente l'atto delegato sulle auto connesse proposto dalla Commissione europea.

Auto connesse: Bruxelles non rispetta la neutralità tecnologica?

Il controverso atto delegato messo a punto dall’Esecutivo UE sostanzialmente chiede al Parlamento e al Consiglio di individuare la tecnologia di riferimento per le Smart Road e le auto connesse, scegliendo tra WiFi e 5G.

Un out-out che, per diversi Stati membri e secondo il relatore dell'Europarlamento Riquet, viola il principio della neutralità tecnologica cui è tenuta Bruxelles: la Commissione cioè non si è limitata a fissare i parametri ed i requisiti tecnici cui devono rispondere le auto connesse, ma rende obbligatoria una sola tecnologia a discapito delle altre in corso di sviluppo, violando la libertà di mercato. In più viene imposta anche la "compatibilità a posteriori" del WiFi, di fatto sbarrando la strada al 5G e a qualsiasi altra nuova tecnologia futura: Wifi e 5G, infatti, sono già incompatibili, a partire da una questione di utilizzo delle frequenze.

"L'obiezione che ho proposto è appena stata respinta in plenaria: nessun rispetto per la neutralità tecnologica e testimonianza dell'efficacia delle lobby", ha twittato Riquet. La decisione dell'Aula di Strasburgo di non respingere l’atto delegato va peraltro in controtendenza rispetto a quanto chiesto dalla commissione Trasporti del Parlamento europeo.

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Ma non è detta l’ultima parola

Il braccio di ferro tra WiFi e 5G è annoso e vede i due schieramenti rappresentati da industrie di una certa caratura. A favore del WiFi c’è Volkswagen, mentre tra i pro 5G figurano il settore TLC e buona parte dell’automotive.

“Come mettere una videocassetta VHS in un lettore DVD e pretendere di farla funzionare”, chiosa Gsma, l’associazione mondiale degli operatori mobili.

Ora la palla passa nelle mani del Consiglio, che ha ancora la possibilità di bloccare la decisione del Parlamento.

Proprio ai Paesi europei è rivolto l’appello dell'associazione europea degli operatori TLC di Etno: “L'Europa non può essere competitiva con regole che impongono una sola tecnologia per le auto connesse. Sta ora agli stati membri assicurarsi che 4G e 5G possano rendere le nostre auto più competitive e più sicure”.

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La riunione del gruppo di lavoro del consiglio Trasporti è fissata per il 3 maggio. All'ultima riunione di aprile solo pochi Paesi hanno preso una posizione esplicita: la Germania, spalleggiata da Francia, Austria e Belgio, pro WiFi, e la Finlandia, con Spagna, Danimarca e Lussemburgo, pro 5G.

Se gli Stati membri non riusciranno a formare una maggioranza qualificata contraria o non chiederanno un rinvio per valutare meglio la questione, l'atto delegato presentato dalla Commissione UE sarà adottato. 

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