Chat with us, powered by LiveChatFisco: ok ai nuovi meccanismi Ue contro le frodi-Iva - FASI
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Fisco: ok ai nuovi meccanismi Ue contro le frodi-Iva

|Novità
22 luglio 2013

Euro banknotes - foto di AxolotDue nuovi strumenti rivolti agli Stati membri per rendere più rapida e efficace la lotta alle frodi sull'Iva. E' quanto previsto dai provvedimenti approvati nelle scorse ore a Bruxelles dal Consiglio dei ministri dell'Unione europea. Si tratta di un pacchetto di misure in risposta alle carenze nazionali nel sistema dell'Imposta sul valore aggiunto, che rende i paesi dell'Ue particolarmente vulnerabili alle frodi, spesso con gravi conseguenze per le casse di stato.

Tra le operazioni evasive sull'Iva, sono comuni le cosiddette frodi-carosello: fenomeni illeciti che sfruttano l'esenzione dell'Iva prevista per le cessioni intracomunitarie. La frode avviene, ad esempio, quando tra un venditore comunitario e un acquirente italiano viene interposto 'fittiziamente' un operatore italiano, che compra dal venditore senza Iva e vende al cliente finale con Iva, ma poi, invece di versarla alle autorità fiscali, la fa rientrare nella disponibilità del soggetto di partenza, che comunque la detrae.

Finora, si è cercato di combattere questo tipo di evasori con modifiche alla direttiva 2006/112/CE sull'Iva o attraverso singole deroghe concesse agli Stati membri in forza di tale direttiva. Tuttavia, entrambi gli iter possono durare mesi, poichè richiedono una proposta della Commissione europea e una decisione unanime da parte del Consiglio dell'Ue.

Le misure adottate oggi dal Consiglio introducono nella direttiva due nuovi strumenti:

  • il "meccanismo di reazione rapida", finalizzato a consentire l'adozione di provvedimenti immediati in caso di frode-Iva improvvisa e massiccia;
  • il "meccanismo di inversione di addebito", che permette agli Stati membri di applicare - su base facoltativa, temporanea e su specifici settori - un'inversione di responsabilità per il pagamento dell'Iva, particolarmente utile nella lotta alle frodi-carosello. A dover pagare l'imposta non sarà più il fornitore di determinati beni e servizi (come normalmente previsto dalle norme Ue) ma l'acquirente degli stessi.

L'adozione di oggi da parte del Consiglio fa seguito a un accordo politico raggiunto nella sessione del 21 giugno scorso. Entrambe le misure si applicano fino al 31 dicembre 2018 e potranno essere successivamente rinnovate con una proposta della Commissione europea e l'approvazione unanime del Consiglio.

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Direttiva 2006/112/CE

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