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Pe: commissione Agricoltura vota le proposte di riforma della PAC

|Novità
24 gennaio 2013

Vigneti - foto di francesco sgroiVia libera dalla commissione Agricoltura del Parlamento europeo agli emendamenti ai quattro testi legislativi di riforma della Politica agricola comune. Le proposte in tema di pagamenti diretti, Ocm unica, sviluppo rurale e il regolamento finanziario della PAC - approvati dagli eurodeputati il 23 e il 24 gennaio - approderanno a marzo in plenaria.

Ripartizione delle risorse

Secondo quanto proposto dalla ComAgri, nessun paese dovrebbe percepire meno del 65% della media Ue – quindi l'Italia dovrebbe ricevere circa 44 milioni di euro annui in più a regime – e nel 2020, cioè al termine del periodo di applicazione delle nuove regole, i premi dovrebbero essere ridotti al massimo del 30% rispetto al primo anno di applicazione.
Rispetto alla convergenza interna, invece, gli eurodeputati chiedono di lasciare agli stati membri la libertà di adottare un proprio sistema per uniformare una parte dei titoli di pagamento. E di permettere la ridistribuzione a livello nazionale delle somme disimpegnate dai Programmi di sviluppo rurale regionali.

Greening

La componente ambientale dei pagamenti diretti, o greening, dovrebbe essere erogata automaticamente alle aziende con certificazione ambientale, che praticano l'agricoltura biologica o rispettano pratiche agro-ambientali di sviluppo rurale o che destinano alla coltivazione del riso il 75% della superficie coltivata.

Inoltre, le aziende con superficie inferiore ai 10 ettari dovrebbero essere esonerate dal vincolo di diversificazione delle colture – che la Commissione europea ha previsto, nelle sue proposte di ottobre 2011, per tutte le superfici sopra i 3 ettari - e dalla creazione di un'area ecologica, che per l'Esecutivo comunitario dovrebbe essere pari ad almeno il 7% della superficie totale. Per le aziende di dimensioni superiori, invece, la ComAgri chiede di ridimensionare la superficie da destinare ad area ecologica al 3% del totale.

Agricoltore attivo

Parola agli stati membri sulla definizione di agricoltore attivo: per gli eurodeputati, fatta eccezione per una lista di soggetti che dovranno essere esclusi da tutti i paesi Ue, i requisiti dei beneficiari degli aiuti della Pac dovrebbero rientrare nella competenza delle autorità nazionali.

Ammasso privato

Il ricorso alla misura dell'ammasso privato dovrebbe essere permesso, secondo la commissione del Pe, anche in caso di variazioni dei costi medi di produzione. Inoltre, sia per l'ammasso privato che per altre misure di mercato, i prezzi dovrebbero essere aggiornati in funzione della produzione, dei costi dei fattori produttivi e delle tendenze dei mercati.

Diritti d'impianto

No alla liberalizzazione dei vigneti. La ComAgri si oppone all'abolizione del sistema dei diritti d'impianto dei vigneti, previsto alla fine del 2015, e chiede di prorogarlo fino al 2030.

Prodotti di qualità

Le norme sulla programmazione dei volumi previste per i prodotti di qualità del settore lattiero-caseario dovrebbero essere estese, secondo gli eurodeputati, a tutte le denominazioni d'origine.

Semplificazione

Nell'ambito del 'regolamento orizzontale sul finanziamento della politica agricola comune', la commissione punta a semplificare le procedure burocratiche a carico degli agricoltori. Innanzitutto cancellando l'obbligo di presentare le domande ogni anno e prevedendo domande pluriennali da aggiornare annualmente.

Tagli, inoltre, per sanzioni e controlli: le prime dovrebbe essere evitate il più possibile attraverso un sistema di allerta che avvisi gli agricoltori in caso di errori materiali di piccola entità; i secondi dovrebbero essere proporzionati al livello delle infrazioni riscontrate in ciascun paese.

Le multe per chi non applica il greening, infine, dovrebbero limitarsi all'importo del pagamento della componente ambientale, senza minare il pagamento di base.

Le proposte della ComAgri approderanno in plenaria a marzo, ma il voto finale dipende molto da quanto risorse saranno assegnate alla nuova Pac, nell'ambito del negoziato sulle prospettive finanziarie 2014-2020.

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