Chat with us, powered by LiveChatLa lotta della Commissione Europea per far recepire la Direttiva pagamenti 2011/7/UE - FASI
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La lotta della Commissione Europea per far recepire la Direttiva pagamenti 2011/7/UE

|Novità
05 ottobre 2012

Antonio TajaniE' partita oggi con una tavola rotonda a Roma la campagna che il vicepresidente della commissione europea Antonio Tajani sta portando avanti contro la "cultura della morosità". L'obiettivo è promuovere un rapido recepimento nelle legislazioni nazionali della direttiva sui ritardi di pagamento, se possibile prima della data limite del 16 marzo 2013. Al tavolo della discussione pesava l'assenza di un rappresentante del governo italiano.

Tajani ha però riferito delle assicurazioni ricevute dal ministro Passera sull'argomento. Ha inoltre dichiarato che "ogni anno migliaia di PMI falliscono nella vana attesa che le loro fatture siano pagate. Il nostro impegno è quello di combattere questo malcostume, che da tempo suscita la preoccupazione delle imprese".

La direttiva 2011/7/UE è lo strumento di cui l'UE si è dotata per lottare contro i ritardi di pagamento. La campagna vuole informare le PMI sui nuovi diritti conferiti loro dalla direttiva e su come esercitarli:

  • Le amministrazioni pubbliche devono pagare le merci e i servizi che hanno acquistato entro 30 giorni, oppure, in circostanze del tutto eccezionali, entro 60 giorni.
  • Libertà contrattuale nelle transazioni commerciali tra imprese: le imprese devono pagare le loro fatture entro 60 giorni, a meno che concordino espressamente diverse clausole contrattuali, e purché queste non siano gravemente lesive dei diritti del creditore.
  • Le imprese hanno automaticamente il diritto di esigere interessi di mora, possono ottenere una somma minima fissa di 40 euro come risarcimento delle spese di recupero e chiedere inoltre il risarcimento di tutti le altre spese sostenute per il recupero.
  • Il tasso d'interesse legale di mora è superiore di almeno 8 punti percentuali al tasso di riferimento della Banca centrale europea. Le amministrazioni pubbliche non sono autorizzate a fissare un tasso d’interesse di mora al di sotto di questa soglia.
  • Le imprese possono ricorrere più facilmente in giudizio contro clausole e pratiche palesemente abusive.
  • Maggiore trasparenza e informazione: gli Stati membri devono rendere pubblici i tassi di interesse di mora perché tutte le parti interessate ne siano informate.
  • Gli Stati membri sono incoraggiati a istituire codici di pagamento rapido.
  • Gli Stati membri possono mantenere in vigore o adottare disposizioni legislative e regolamentari più favorevoli al creditore di quelle previste dalla direttiva.

Per le imprese le nuove disposizioni sono facoltative. Sono invece vincolanti per le amministrazioni pubbliche.

Mentre si aspetta il recepimento da parte del governo e del parlamento italiano, il vicepresidente ABI, Giovanni Pirovano, ha dichiarato che la procedura per scontare i crediti verso la pubblica amministrazione con le norme varate prima del periodo estivo sarà operativa entro la fine dell'anno.

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