Chat with us, powered by LiveChatLa mediazione civile e commerciale: un'opportunita' per le imprese - FASI
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La mediazione civile e commerciale: un'opportunita' per le imprese

|Novità
21 marzo 2011

Balance icon - immagine di Πrate

Questo il tema discusso lo scorso 7 marzo, nel corso dell'incontro di presentazione del Quarto Rapporto sulla diffusione della giustizia alternativa in Italia, organizzato da Unioncamere e Isdaci (Istituto per lo Studio e la Diffusione dell'Arbitrato e del Diritto Commerciale Internazionale), con il Patrocinio di Camera dei Deputati, Ministero della Giustizia, Camera Arbitrale di Roma e Camera di commercio di Roma, allo scopo di fare il punto sullo sviluppo nel ricorso agli strumenti alternativi per la risoluzione delle controversie di carattere economico.

A livello nazionale, la disciplina della mediazione si basa sul:

  • Decreto Legislativo 4 marzo 2010, n. 28, che attua l'art. 60 della Legge n. 19/2009 in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali;
  • Decreto del Ministero della Giustizia 18 ottobre 2010, n. 180, che adotta il Regolamento recante la determinazione dei criteri e delle modalità di iscrizione e tenuta del registro degli organismi di mediazione e dell'elenco dei formatori per la mediazione.

A livello comunitario, si fa invece riferimento alla Direttiva 2008/52/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a determinati aspetti della mediazione in materia civile e commerciale.

 

All'incontro, tenutosi presso la Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati, sono intervenuti Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere, Giovanni Deodato, Presidente ISDACI, Giancarlo Cremonesi, Presidente della Camera di Commercio di Roma, Giorgio Santacroce, Presidente Corte d'Appello di Roma, Francesco paolo Luiso, Coordinatore del Rapporto, Professore Ordinario di Diritto Procesuale Civile all'Università di Pisa, Augusta Iannini, Capo Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia e altri esponenti di vari Ordini professionali.

 

Opinione condivisa è che la mediazione, nel quadro delle Alternative Dispute Resolution (ADR), consente di risolvere le controversie in poco tempo, sostenendo una spesa ridotta e con una maggiore soddisfazione delle parti.

 

Il Quarto Rapporto, come i tre precedenti, "non si limita a descrivere ciò che viene fatto in Italia, ma intende dare un serio contributo per far crescere e determinare i processi evolutivi della giustizia alternativa nel nostro Paese" afferma Deodato. In tale contesto si spiega l'obiettivo di questa quarta edizione, ovvero "conoscere per determinare i processi evolutivi della giustizia alternativa".

Nel convegno si è parlato anche del Decreto "Milleproroghe" che ha confermato definitivamente l'entrata in vigore, a partire dal prossimo 20 marzo, della mediazione obbligatoria nelle materie individuate dal l'art. 5 del ciato D.Lgl. n. 28/2010, ad eccezione per quelle del condominio e del risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, per cui è stato previsto un rinvio al 2012, prima dell'avvio di una causa civile.

A tal proposito, 160 strutture, 62 delle quali delle Camere di commercio, già accreditate al Registro degli organismi di mediazione tenuto dal Ministero della Giustizia, sono i Centri presso i quali confluiranno i contenziosi tra imprese e consumatori soggetti alla cosiddetta “condizione di procedibilità” che impone alle parti almeno un tentativo di risoluzione extragiudiziale delle controversie prima di ricorrere al Tribunale ordinario. Ma il numero è destinato a salire rapidamente: molti altri Centri,  a cominciare da altre 43 Camere di commercio, sono ora in corso di accreditamento.

"La riforma della mediazione civile e commerciale rappresenta un’occasione importante per restituire  efficienza e risorse alla giustizia civile e tutelare gli interessi del mercato", ha sottolineato Dardanello. "L’eccessiva durata dei processi nel nostro Paese, infatti, compromette, giorno dopo giorno, la capacità competitiva delle nostre imprese, perché una giustizia lenta non è una giustizia giusta. Le controversie si traducono in costi che incidono, in media, sul fatturato annuo aziendale per lo 0,8%, con un valore medio per azienda di 3.832 euro all’anno. Una spesa per il sistema delle imprese pari a 23 miliardi di euro. Le Camere hanno da tempo creduto nei benefici che cittadini e imprese avrebbero ottenuto potendo ricorrere alle forme di giustizia alternativa, tutte incomparabilmente più brevi e meno onerose. Per questo il sistema camerale ha investito sulle regole, sulla formazione e sulla promozione della cultura della conciliazione".

Ha coordinato i lavori Tiziana Pompei, Vice segretario generale Unioncamere.

Direttiva 2008/52/CE

 

Legge 18 giugno 2009, n. 69

 

Decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28

 

Decreto 18 ottobre 2010 n. 180

 

Quarto Rapporto sulla diffusione della giustizia alternativa in Italia

 

ISDACI

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