La prima azione individuata dalla Commissione è il reimpiego dei rifiuti organici per la produzione di compost, cioè un fertilizzante prodotto attraverso la decomposizione degli scarti organici particolarmente benefico per il suolo. 
La seconda forma di utilizzo riguarda invece la produzione di biogas, anch'esso ottenuto mediante la decomposizione e la fermentazione di materiale organico.

Entrambe le soluzioni presentano il vantaggio di consentire una riduzione delle emissioni di gas serra generate dai rifiuti, pari nella migliore delle ipotesi a 10 milioni di tonnellate di equivalenti CO2 nel 2020.

Il compost d'altra parte contribuisce ad arricchire il suolo di elementi nutritivi e ne attiva la biodiversità, mentre il biogas rappresenta una forma di energia rinnovabile capace di contribuire in maniera significativa all'obiettivo che l'Europa si è prefissa per il 2020 in materia di utilizzo di fonti rinnovabili.

Il guadagno stimato a seguito della realizzazione di queste azioni si aggira tra 1,5 e 7 miliardi di euro, un risultato che la Commissione giudica accessibile, considerato che, come affermato dal Commissario per l’ambiente Janez Potočnik, "abbiamo già un vasto corpo normativo che disciplina i rifiuti organici nell'UE".

L'invito della Commissione è quindi quello di attuare pienamente la legislazione esistente, che vincola gli stati membri ad ottimizzare il trattamento degli scarti organici, e di verificarne rigorosamente l'applicazione, a partire dalle norme sulla gerarchizzazione dei rifiuti, che prescrive il massimo ricorso alla prevenzione, alla raccolta differenziata e al riciclaggio e la riduzione della quantità di rifiuti depositati nelle discariche.

Parallelamente agli sforzi degli Stati membri, l'impegno comunitario riguarderà l'elaborazione di norme comuni per il compost e per la prevenzione dei rifiuti organici.

Communication on future steps in bio-waste management in the European Union