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Startup: un emendamento alla legge di delegazione europea mette a rischio la costituzione semplificata online

|Novità
09 aprile 2021

Startup - Foto di fauxels da PexelsDopo la sentenza del Consiglio di stato che ha reso illegittima la possibilità di costituire le startup direttamente online, senza passare dal notaio, un emendamento alla legge di delegazione europea rischia di abolire lo statuto pre-approvato, alla base della modalità di costituzione semplificata online delle imprese innovative. 

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L’oggetto del contendere è l’articolo 29 della legge di Delegazione europea 2019-2020, che recepisce la Direttiva (UE) 1151/2019 sull’utilizzo di strumenti e processi digitali nel diritto societario. Il testo, approvato in seconda lettura dalla Camera, presenta un emendamento inserito nel precedente passaggio al Senato a firma dei senatori PD Alan Ferrari, Valeria Fedeli, Luciano D’Alfonso e Tommaso Nannicini.

Emendamento inserito nel corpus normativo che prevede “che la costituzione online sia relativa alla società a responsabilità limitata e alla società a responsabilità limitata semplificata con sede in Italia, con capitale versato mediante conferimenti in denaro, e sia stipulata, anche in presenza di un modello standard di statuto, con atto pubblico formato mediante l’utilizzo di una piattaforma che consenta la videoconferenza e la sottoscrizione dell’atto con firma elettronica riconosciuta”.

In questo modo viene implicitamente abolita la forma dello statuto pre-approvato che rappresentava il pilastro della semplificazione.

In questo contesto critico e incerto per imprenditori, professionisti e Camere di Commercio, InnovUp, l’associazione che rappresenta l’ecosistema italiano dell’innovazione, chiede l’immediato ritiro dell’emendamento “per ridiscutere, con tutti gli attori in gioco, la soluzione migliore in grado di tutelare gli imprescindibili principi di legalità ma allo stesso tempo garantire una costituzione rapida e poco onerosa”. 

Il recepimento della Direttiva UE 1151/2019 - si legge in una nota di InnovUp - necessita infatti di una soluzione rapida e realmente innovativa, volta non solo ad attuare il programma del legislatore europeo ma anche a realizzare una concreta semplificazione, mediante la digitalizzazione e standardizzazione dei processi e l’abbattimento dei costi. 

Questo sarà possibile - prosegue la nota - attraverso l’apertura del mercato della costituzione digitale ad una pluralità di operatori che migliorino progressivamente il servizio per i cittadini, abbassandone contemporaneamente i costi, in virtù dei meccanismi concorrenziali. È quindi fondamentale riconsiderare i termini della questione, dando l’occasione alle parti in causa di presentare le posizioni al riguardo con l’unico obiettivo di migliorare il contesto normativo in cui avviare nuove iniziative imprenditoriali nel nostro Paese.

Oltre a questa azione prioritaria, InnovUp ritiene si debba sanare il vulnus creatosi sia attraverso azioni che vadano a risolvere le situazioni ex ante sia grazie ad una nuova normativa per le future costituzioni digitali. In tal senso, l’associazione si aspetta un’immediata azione normativa che definisca i perimetri di legittimità delle startup che si sono costituite online negli ultimi cinque anni, per mezzo di un decreto ministeriale o di una nota del Governo. 

Superate le questioni più urgenti, la richiesta è quella di aprire un confronto omnicomprensivo tra le diverse parti in causa per delineare il percorso migliore di costituzione online per una startup, anche prendendo spunto dalle best practices europee. Da cui l'auspicio che, dopo il primo incontro dell'8 aprile con i rappresentanti del Consiglio Nazionale del Notariato, il Ministero dello Sviluppo economico possa a breve ricevere anche la delegazione proveniente dal mondo delle imprese innovative - che, peraltro, si erano fatte parte attiva, al fianco del Ministero, nella causa sulla legittimità del D.M. 17/02/2016 - in un’ottica di sintesi costruttiva.

“Le dinamiche da tenere in considerazione al riguardo sono numerose e i meccanismi ad oggi adottati non sono stati particolarmente vincenti né per le startup, né per i professionisti e nemmeno per le Camere di Commercio”, ha dichiarato Angelo Coletta, Presidente di InnovUp. “Come Associazione continueremo a lavorare come punto di incontro e dialogo tra questi ‘mondi’, in linea con i principi di semplificazione, digitalizzazione, concorrenza e libertà di iniziativa che sono fondanti dell’ecosistema e delle ambizioni primarie dell’odierna azione europea”.

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