Chat with us, powered by LiveChatI contributi a fondo perduto nel decreto Ristori ter: il testo del dl 154-2020 - FASI
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I contributi a fondo perduto nel decreto Ristori ter: il testo del dl 154-2020

|Novità
24 novembre 2020

Decreto Ristori ter - Foto di Andrea Piacquadio da PexelsIl decreto Ristori ter stanzia circa 2 miliardi per i contributi a fondo perduto per le attività economiche che operano nelle Regioni passate a una fascia di rischio più alta negli ultimi giorni, quelle passate da zona arancione a rossa o da gialla ad arancione. Tornano anche i buoni spesa. Il testo del dl 154-2020 in Gazzetta ufficiale.

> Gli ammessi e gli esclusi dal decreto Ristori bis

Segue la strada dei suoi predecessori - il decreto Ristori Uno (dl 137-2020) e Ristori bis (dl 149-2020) - il Ristori ter, dl 154-2020 in vigore dal 24 novembre. Il provvedimento interviene con un ulteriore stanziamento di risorse, pari a 1,95 miliardi di euro, destinato al ristoro delle attività economiche interessate, direttamente o indirettamente, dalle misure disposte a tutela della salute, al sostegno dei lavoratori in esse impiegati, nonché con ulteriori misure connesse all’emergenza in corso.

A chi si rivolge il decreto Ristori ter

Il decreto Ristori ter replica i contributi a fondo perduto previsti dai provvedimenti precedenti, prevedendo, a quanto si apprende, indennizzi più generosi rispetto al decreto Ristori bis: 150% delle somme già incassate con il dl Rilancio per bar, gelaterie, pasticcerie, alberghi; 200% per ristoranti, palestre, piscine, cinema, teatri (ai quali il decreto aggiunge i negozi di calzature); il 400% per discoteche e sale da ballo.

1,45 miliardi sono destinati a compensare le attività economiche che operano nelle Regioni che passano a una fascia di rischio più alta. Inoltre, il provvedimento include le attività di commercio al dettaglio di calzature nelle zone rosse tra quelle destinatarie del contributo a fondo perduto.

Affitti, Iva, Imu e contributi Inps

Le attività che si trovano nelle zone rosse hanno diritto anche alla sospensione dei pagamenti Iva per novembre, a un credito d’imposta del 60% sugli affitti commerciali per tre mesi (ottobre, novembre e dicembre), alla cancellazione della seconda rata dell’Imu e alla sospensione dei contributi Inps per novembre e dicembre (stessa cosa anche nelle zone arancioni mentre in quelle gialle il congelamento dei contributi vale solo per novembre).

L’iter dei decreti Ristori

Nelle intenzioni iniziali del Governo, il provvedimento non doveva vedere la luce prima di gennaio nella forma del fondo Ristori previsto dalla Manovra 2021, il cui intento è appunto rendere strutturale i contributi a fondo perduto. Ma l'orientamento è stato modificato per garantire indennizzi anche alle attività chiuse dai governatori con le nuove ordinanze regionali, che non ricadono sotto l’ombrello dei primi due decreti Ristori.

Il terzo decreto Ristori non attinge a nuove risorse, ma a residui di precedenti stanziamenti non spesi e quasi certamente confluirà come emendamento nei primi due decreti Ristori, che sono stati già accorpati durante l’esame in corso nelle commissioni competenti del Senato.

Buoni spesa

Il Consiglio dei ministri ha inoltre previsto, nell'ambito del terzo decreto Ristori, l'istituzione di un fondo con una dotazione di 400 milioni di euro, da erogare ai Comuni, per l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare.

Previsto inoltre l'aumento di 100 milioni per il 2020 della dotazione finanziaria del Fondo per le emergenze nazionali, allo scopo di provvedere all’acquisto e alla distribuzione di farmaci per la cura dei pazienti affetti da COVID-19.

> Il testo del decreto Ristori ter (dl 154-2020)

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