Chat with us, powered by LiveChatCredito d'imposta ricerca, il Click day ostacolo italiano all'innovazione - FASI
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Credito d'imposta ricerca, il Click day ostacolo italiano all'innovazione

|Novità
17 febbraio 2010
Ricerca - immagine di ikaxerProsegue in Parlamento il dibattito sul "click day", la procedura telematica che permette alle imprese di fruire del credito d'imposta per le attività di ricerca. Lo scorso 6 maggio 2009, giorno di presentazione delle domande, in poco più di mezzo minuto i fondi stanziati sono stati esauriti, escludendo dal beneficio oltre la metà dei partecipanti. Numerosi ricorsi sono stati presentati alla Commissione tributaria di Pescara, la città abruzzese dal cui Centro operativo dell'Agenzia delle entrate erano partite le lettere che annunciavano il rifiuto del bonus fiscale.

Nel dettaglio, il meccanismo del click day prevede l'invio di un formulario, avente il valore di prenotazione d'accesso alla fruizione del bonus per:

  1. le attività di ricerca che risultano già avviate entro il 28 novembre 2008;
  2. le attività di ricerca avviate a partire dal 29 novembre 2008.

Il 6 maggio 2009 circa il 76 % dei partecipanti è rimasto escluso dal beneficio e oltre 10.000 imprese, che alla data del 29 novembre avevano avviato investimenti in ricerca e sviluppo, si sono viste negare l'agevolazione. La negazione dell'accesso al bonus ricerca da parte dell'Agenzia delle Entrate ha comportato numerosi diseguaglianze. Infatti, chi ha avuto «la fortuna di vincere la lotteria» ha ottenuto l beneficio fiscale sia per l'anno d'imposta 2008 sia per quello in corso, mentre chi è rimasto escluso è stato doppiamente penalizzato.

La procedura del click day rappresenta un "bando telematico iniquo e non trasparente", ha affermato l'On. Rocco Girlanda (PDL), che nega alle imprese il diritto ad ottenere incentivi fiscali per la ricerca e lo sviluppo, "penalizzando soprattutto le piccole e medie imprese, che non sono in grado di accedere a servizi telematici tecnologicamente più avanzati e performanti".

Pertanto, ha proseguito il deputato, è necessario:

  • pubblicare l'elenco dei contribuenti ammessi al beneficio d'imposta e di quelli esclusi, con indicazione dell'ora di presentazione delle domande e dell'importo prenotato a credito, dettagliato per anno di riferimento;
  • stabilire criteri, modalità e tempistiche per la ridistribuzione delle risorse prenotate dai contribuenti che hanno avuto accesso al beneficio del credito d'imposta e che non ne fruiranno per rinuncia volontaria-totale o parziale e/o per mancanza di requisiti oggettivi;
  • stanziare ulteriori risorse per l'erogazione del credito d'imposta ai soggetti esclusi;
  • modificare le modalità previste per l'erogazione del bonus ricerca, ripristinando il meccanismo automatico di incentivazione, eliminando il tetto finanziario e gli appesantimenti amministrativi connessi al meccanismo della prenotazione.

Nel frattempo, facendo seguito alle notizie pubblicate nei giorni scorsi dalla stampa economica sui numerosi ricorsi accolti dalla Commissione Tributaria di Pescara "contro i dinieghi dei nulla-osta alla fruizione del credito di imposta per investimenti nella ricerca e sviluppo", l'Agenzia delle Entrate ha diramato un comunicato in cui afferma che la Commissione ha esaminato 571 ricorsi, 472 dei quali sono stati decisi in favore dell’Agenzia delle Entrate.

Interrogazione parlamentare dell'On. Rocco Girlanda

Comunicato Stampa dell'Agenzia delle entrate

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