Chat with us, powered by LiveChatCodice Appalti - domani in vigore il decreto sui requisiti - FASI
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Codice Appalti - domani in vigore il decreto sui requisiti

|Novità
27 febbraio 2017

Arrivano le nuove regole per l’accesso a tutte le gare di progettazione in attuazione del Codice Appalti

Appalti

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Si parte dal contributo integrativo, si passa per le comunicazioni all’Anac e si arriva a tutti i requisiti da rispettare per poter presentare un’offerta in una gara di progettazione. Andrà in vigore domani il decreto che rivede completamente la materia dell’accesso alle gare di progettazione. Si tratta del Dm n. 263 del 2016, andato in Gazzetta ufficiale pochi giorni fa: nella sostanza porterà i nuovi principi del Codice appalti in fase di accertamento di tutti i requisiti. Anche se non arriveranno, come promesso, nuove regole per favorire l’accesso di giovani al mercato.

L'attuazione del Codice appalti

Il testo è uno dei molti tasselli che compongono la fase di attuazione del Codice appalti. Per la precisione, con la sua pubblicazione siamo arrivati a dieci provvedimenti tra decreti del Ministero delle Infrastrutture e linee guida dell’Autorità anticorruzione. La sua definizione è stata oggetto di un lungo lavoro di limatura: sia da parte dei professionisti che delle imprese sono arrivate molte richieste di correzioni.

Il contributo integrativo

Proprio per le imprese arriva una delle novità più importanti. Le società di ingegneria dovranno pagare il contributo integrativo alla loro cassa previdenziale di riferimento. Con questa indicazione si pone fine a una polemica che va avanti dal momento della pubblicazione del nuovo Codice appalti. Qui, infatti, alcune norme imprecise avevano fatto saltare questo versamento.

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La cattiva formulazione del Codice

Si tratta di una quota di contribuzione che solitamente viene inserita in fattura e scaricata sul cliente finale. Se l’obbligo di inserirla restava per i professionisti, non era detto lo stesso delle società di ingegneria. Con il rischio di creare un’asimmetria di mercato. Lo sconto valeva molto: solo per Inarcassa, la cassa previdenziale di ingegneri e architetti, parliamo di circa 50 milioni di euro ogni anno.

L'intervento del Mit

Per evitare problemi e disparità, il Ministero delle Infrastrutture ha corretto questo punto. E, all’articolo 8 del decreto, si spiega che “fermo restando quanto previsto in materia di Durc dalla legislazione vigente”, alle società tra professionisti e alle società di ingegneria “si applica il contributo integrativo qualora previsto dalle norme legislative che regolano la cassa di previdenza di categoria cui ciascun firmatario del progetto fa riferimento in forza della iscrizione obbligatoria al relativo albo professionale”.

Le comunicazioni all'Anac

Il resto del decreto è dedicato a fissare i requisiti di accesso alle gare per tutti quei soggetti che partecipano ai bandi di progettazione: professionisti, studi, società, raggruppamenti temporanei, consorzi. Per tutti loro arriva un’altra precisazione importante. Dovranno, infatti, comunicare all’Autorità anticorruzione i loro dati identificativi. In questo modo, l’Anac potrà tenere un casellario di imprese e professionisti attivi nel settore.

Le norme sui giovani

Importante, però, anche sottolineare che nel decreto manca una norma che era stata inserita in una delle bozze di lavorazione. Ed è una mancanza pesante, perché viene cancellato un articolo che prevedeva condizioni più favorevoli per l’accesso ai bandi dei professionisti più giovani.

Cosa prevedeva la prima bozza

“Le stazioni appaltanti - si diceva nella bozza - possono stabilire punteggi premianti nell'ambito del bando di gara per le società, i consorzi o i raggruppamenti temporanei che prevedono più di un giovane professionista o che abbiano stipulato accordi di formazione professionale per laureati abilitati da meno di cinque anni nelle materie tecniche, mediante l'attivazione di apposite convenzioni con istituti universitari”. 

Il testo del decreto n. 263-2016

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