Chat with us, powered by LiveChatPolitica Agricola Comune-PAC - verso semplificazione greening - FASI
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Politica Agricola Comune-PAC - verso semplificazione greening

|Novità
12 maggio 2015

Politica Agricola Comune Ok dei ministri dell'Agricoltura dell'Unione alla semplificazione della Politica Agricola Comune 2014-2020. Tra le priorità, agevolare l'implementazione del greening, la componente ecologica dei pagamenti diretti agli agricoltori. Nessun accordo, invece, sulla riforma delle norme Ue in materia di agricoltura biologica.

Politica Agricola Comune – PAC

Il via libera definitivo alla nuova Politica Agricola Comune, che dispone di una dotazione di 408 miliardi di euro per il settennato 2014-2020, è arrivato alla fine del 2013. Tre mesi dopo l'accordo tra Parlamento europeo e Consiglio sui quattro regolamenti che compongono il pacchetto - cioè pagamenti diretti, Organizzazione comune di mercato (Ocm), sviluppo rurale e finanziamento, gestione e monitoraggio della PAC - nel marzo 2014 la Commissione europea ha pubblicato i primi atti delegati per l'implementazione della riforma.

Le norme, che completano il quadro definito dai quattro regolamenti di base, sono state durante criticate dal Parlamento europeo, che nell'aprile dello stesso anno ha ottenuto, dietro minaccia di porre il veto sui testi, la modifica dell'atto delegato sui pagamenti diretti e l'impegno della Commissione a valutare eventuali modifiche ai provvedimenti a un anno dall'entrata in vigore.

L'impegno a rivedere gli atti delegati e di esecuzione della Politica Agricola Comune, in direzione di una maggiore semplificazione delle norme e delle procedure a carico degli agricoltori, è stato confermato dalla Commissione Juncker e si è concretizzato in una serie di proposte discusse al Pe e in Consiglio a partire dal dicembre scorso. Lunedì, il Consiglio Agricoltura ha adottato delle conclusioni in materia di semplificazione della PAC, che aprono la strada alla presentazione di un pacchetto dettagliato di proposte da parte dell'Esecutivo Ue entro la fine dell'anno.

Le modifiche riguarderanno soprattutto il regime dei pagamenti diretti agli agricoltori e in particolare il greening, la componente degli aiuti cui gli agricoltori possono accedere solo rispettando una serie di pratiche ritenute positive per l'ambiente, quali il mantenimento di pascoli permanenti, la diversificazione delle colture e la creazione di aree ecologiche, oppure attuando pratiche agro-climatico-ambientali considerate equivalenti, perchè producono benefici pari o superiore alle tre individuate a livello Ue.

Si tratta della novità più controversa della PAC riformata, su cui lo stesso Ministero delle Politiche agricole italiano ha espresso alcune perplessità, soprattutto a causa degli oneri aggiuntivi a carico dei coltivatori e delle regole per le aree di interesse ecologico. Proprio queste aree dovrebbero essere al centro dello sforzo di semplificazione dei prossimi mesi, insieme ad altri temi, come l'implementazione dell'Organizzazione comune di mercato (Ocm), le norme per le indicazioni geografiche e il sistema dei controlli.

Agricoltura biologica

Decisione rinviata, invece, per quanto riguarda la proposta di revisione della normativa Ue in materia di produzione ed etichettura dei prodotti biologici. Il voto sul pacchetto, che mira a migliorare la concorrenza nel settore, rimuovere gli oneri amministrativi inutili e ad accrescere la fiducia nei consumatori, slitta al Consiglio di giugno, a fronte dell'impossibilità di raggiungere un accordo sulla proposta di compromesso presentata ai ministri dalla presidenza lettone.

A dividere gli Stati membri sono soprattutto le regole sulla frequenza dei controlli e sulla presenza di sostanze non autorizzate nei prodotti biologici, definite dal vice ministro all'Agricoltura Andrea Olivero questioni fondamentali per il futuro del settore. Nei negoziati con gli altri Paesi Ue, l'Italia punta a ottenere il mantenimento dell'obbligo di una visita fisica annuale per tutti gli operatori e di visite aggiuntive sulla base della valutazione del rischio, a differenza di altri Stati membri che preferirebbero visite a cadenza triennale, e un limite preciso per i residui. I prodotti bio con presenza, anche involontaria, di sostanze non autorizzate, ha precisato Olivero durante il lavori, non dovrebbero essere venduti come biologici.

Links
Politica agricola comune-PAC: Commissione Ue, semplificazioni per agricoltori

Politica Agricola Comune-PAC 2014-2020: ok definitivo a decreto attuativo

Author: Goldmund100 / photo on flickr
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