Chat with us, powered by LiveChatGoverno: Def, riparte il piano Giavazzi - FASI
FASI - Funding Aid Strategies Investments

Governo: Def, riparte il piano Giavazzi

|Novità
09 aprile 2014

(Foto: Tiberio Barchielli e Filippo Attili)Incentivi, Irap, debiti della Pa e privatizzazioni. Il Def, il Documento di economia e finanza approvato martedì dal Consiglio dei ministri, affronta questi quattro capitoli.

Riorganizzazione degli incentivi, anche se non se ne conoscono ancora i dettagli. Una forte spinta sui pagamenti delle pubbliche amministrazioni. Taglio dell’Irap. E un piano massiccio di privatizzazioni. Sono queste, dal punto di vista delle imprese, le quattro novità più importanti del Def, licenziato martedì sera dal Consiglio dei ministri. Restano confermate, per il resto, tutte le principali previsioni fatte nei giorni scorsi sulla crescita e sul deficit.

Capitolo privatizzazioni

L’intervento più massiccio riguarderà le privatizzazioni. Dopo le mosse del precedente Esecutivo su Poste, Enav e Fincantieri, il tasto delle dismissioni sarà spinto con forza sempre maggiore e andrà a toccare anche le municipalizzate, a livello locale. Nel 2014, in questo modo, l’obiettivo è ricavare almeno 12 miliardi. Ma anche negli anni successivi bisognerà mettere a bilancio cifre simili: nel documento sono previsti 12 miliardi all’anno fino al 2017.

Riparte il piano Giavazzi

Nel Def, poi, si parla di riorganizzazione per gli aiuti alle imprese, riprendendo i principi del famoso dossier Giavazzi, preparato durante il Governo Monti. Anche se non ci sono ancora i dettagli di questa operazione, che dovrebbe partire nei prossimi mesi. Gli imprenditori, dal canto loro, si dicono pronti anche a rinunciare agli sgravi, in cambio di un robusto taglio dell’Irap.

Taglio dell'Irap

Il Governo, comunque, intende intervenire già da subito proprio sull'Irap, l'Imposta regionale sulle attività produttive. La sforbiciata sarà del 10% annuo, già a partire dal 2014. Per coprirla, come promesso, si farà ricorso all’aumento delle rendite finanziarie, facendo passare l'aliquota dal 20 al 26 per cento.

Sblocco dei pagamenti

Sul fronte dei pagamenti si viaggia verso lo sblocco totale delle risorse. L’Esecutivo, infatti, intende investire denaro per ulteriori 20 miliardi da aggiungere ai precedenti 47 già stanziati “per lo sblocco immediato e totale dei pagamenti dei debiti commerciali arretrati della Pa”. L’accelerazione sarà ottenuta anche grazie al ricorso a sistemi di fatturazione elettronica.

Crescita al ribasso

Infine, il documento conferma le previsioni di crescita del Pil per l’anno in corso: sono riviste al ribasso rispetto a quanto stimato dal Governo Letta. Si passa, così, dall’1 per cento nel 2014 allo 0,8 per cento. Si va leggermente sopra quello che ha ipotizzato la Commissione europea, ferma allo 0,6 per cento. Stesso discorso per il rapporto tra deficit e Pil, che non presenterà sorprese. Nel 2014 si resta inchiodati al 2,6%; non ci saranno, allora, gli aumenti ipotizzati in un primo momento dall’Esecutivo per finanziare operazioni di spesa. Nel 2015, invece, ci dovremmo fermare all’1,8 per cento.

Links

Documento di economia e finanza 2014

;