IVA: Bruxelles propone dichiarazione standard in tutta Europa
La Commissione europea ha proposto una nuova dichiarazione IVA standard per ridurre gli oneri burocratici a carico delle imprese.
La proposta della Commissione si inserisce nel contesto del programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione (Regulatory Fitness and Performance Programme - REFIT).
La dichiarazione IVA standard, che sostituirebbe le dichiarazioni nazionali, mira a facilitare il rispetto della normativa sull'imposta sul valore aggiunto attraverso la richiesta delle medesime informazioni a tutte le imprese dell'Unione.
Attualmente in Europa ogni hanno vengono presentate 150 milioni di dichiarazioni IVA da parte dei contribuenti, che devono rispettare regole e tempistiche diverse a seconda dello Stato membro di appartenenza. Questa diversità costituisce un ostacolo soprattutto per le imprese transfrontaliere, costrette a districarsi tra procedure complesse, costose e gravose.
Per ovviare a questa situazione la Commissione ha proposto di semplificare le informazioni che le imprese dovranno presentare: se al momento gli Stati membri possono richiedere di compilare un numero di caselle fino a 100, nella proposta il numero viene ridotto a 26. Gli Stati membri potrebbero inoltre decidere di ridurre a 5 il numero di caselle da compilare da parte delle aziende.
Le dichiarazioni dovrebbero essere presentate online mensilmente dalle imprese e ogni tre mesi dalle micro-imprese. L'obbligo di presentare una dichiarazione IVA annuale riepilogativa, previsto da alcuni Stati membri, verrebbe abolito.
Con questa proposta la Commissione intende favorire la creazione di un sistema IVA più efficiente e a prova di frode, come proposto nel 2011 nella Comunicazione sul futuro dell'IVA. Da uno studio della Commissione dello stesso anno sul divario IVA negli Stati membri è emerso che l’imposta sul valore aggiunto rappresenta circa il 21% delle entrate nei vari paesi, ma circa 193 miliardi di euro non sono stati riscossi nel 2011.